Prima di vivere in Francia (che io maaaaaai avrei pensato sarebbe stato possibile perchè il francese l'avevo rifuggito come la peste bubbonica!!!) non avrei mai pensato che esistessero cosi' tante differenze culturali tra la Francia e l'Italia.
I francesi dicono: "gli italiano gesticolano, sono rumorosi, pensano solo a vestirsi bene mentre il loro paese va a rotoli e sanno cucinare solo la pasta. La nostra invece è una cucina soignée, cioè "curata" con molteplici piatti accompagnati dalle nostre incredibili e ineguagliabili salse. Noi siamo tranquilli, sappiamo riflettere prima di parlare. Parliamo uno per volta e aspettiamo che una persona abbia finito prima che inizi l'altra. Anche quando ci arrabbiamo lo nascondiamo, perchè non è bene e usiamo parole tipo "Sono un po' arrabbiato con te" oppure "mi hai veramente fatto arrabbiare" ma sempre detti con amore, con la stessa faccia di quando si dice, prima di addormentarsi, "je t'aime"!
Gli italiani dicono: "i francesi sono snob, se la tirano che non ci si puo' stare accanto, non usano il bidet, mettono la baguette sotto il braccio. Solo noi sappiamo fare da mangiare. Loro sono smorti, ridono poco. Si vestono male. A noi piace far casino e bere vino, piu' siamo e meglio è e ci piace parlare tutti insieme per il gusto di stare in compagnia. Quando m'incaz... m'incaz.. a bestia e guai a starmi accanto, potrei fare un casino!"
Un'accozzaglia di luoghi comuni, si sa. Pero' non mi dite, voi italiani, che queste cose non le avete mai sentite (o dette!!!!)
Poi, se voi siete rimasti in Italia, del concetto di "italiano" e "italianità" che ti porti all'estero come un cappio al collo, ve ne interessa giustamente poco.
Chi invece si trova all'estero viene spesso considerato suo malgrado un baluardo dell'italianità all'estero (tu che prima in Italia avevi un attaccamento al paese e alla bandiera pari a 0). In un paese per esempio come la Francia, certe volte vorrei scomparire e essere nata in un posto tipo l'Alaska, dove l'unica domanda possibile che potrebbero farmi è "E' vero che fa freddo?".
E invece no, ogni giorno domande del tipo:
Ma è vero che gli italiani mangiano la pasta ogni giorno?
Ma è vero che gli italiani mangiano addirittura un etto di pasta?
Ma è vero che per gli italiani la pasta è un antipasto?
Mi piacerebbe cucinare la pasta, ma non so mai che salsa metterci.. mi dai qualche idea?
Ma tu di Berlusconi, cosa ne pensi? Ma non si vergognano?
Questa persona è cosi' rumorosa, si vede che è italiana!
Hai comprato una macchina fotografica viola, si vede che sei italiana!
Guarda come si è vestita bene (in senso negativo), si vede che è italiana!
Ah non cucini i dolci? Ah certo tu sei italiana, cucini solo la pasta!
Ma a te piace la Pausini? E Ramazzotti?
E' vero che è sempre bel tempo in Italia?
Ma è vero che gli italiani restano tanto tempo da mamma e papà? Perché non se ne vanno a 20 anni? E se non trovano lavoro in Italia perchè non se ne vanno all'estero?'
E' vero che gli italiani parlano solo inglese? E male?
Ma è vero che gli italiani apparecchiano la tavola prima di mangiare?
Ma è vero che gli italiani mangiano sempre ad orari fissi?
Ma è vero che gli italiani sono mammoni e che lasciano la casa dei genitori a 40 anni?
Come potete vedere la maggior parte delle domande toccano il tema del cibo e di questo il tormentone della pasta.. come si cuoce, con che salsa va fatta (visto che qui mangiano la pasta scotta bianca da una parte e sugo dall'altra e sempre solo con il ragu' o al massimo burro e pomodoro), nonchè anche qualche domanda sulla fissazione italiana di vestirsi bene, di mettere i colori ben abbinati insieme, per esempio.
Ecco, io vorrei invece ampliare un concetto non troppo dibattuto a prima vista, quello della "vitalità", soprattutto tra i bambini, piu' che mai attuale quando ti capita per le mani una bambina italiana tra i 2 e 5 anni che va prima all'asilo nido e poi alla scuola materna in Francia.
In Italia piu' il bambino è vivace piu' è considerato simpatico. Certo non quello che rompe i lampadari, ma quello che semplicemente parla, si muove, gioca, e ogni tanto - addirittura - canta. E' un bambino per lo piu' sorridente e anche socievole con grandi e piccini. Un bambino taciturno, che si muove poco viene generalmente definito come un bambino "con problemi" (di varia natura). A volte è un'esagerazione ma questa è la vox populi!
In Francia, almeno dove abitiamo noi, un bambino, per definizione, è tranquillo. Nel senso: parla poco e sottovoce, mi muove ma con garbo, gioca ma senza attirare troppo l'attenzione su di sè e no, non canta! Forse a casa sua con la sua maman e il suo papa ma non fuori. Questo bambino è poli (educato) e posé (posato). Un bambino vivace è detto bruyant (rumoroso) e mal élévé (maleducato). In Italia si direbbe forse "agitato" o addirittura "casinista". In casi estremi "una peste". Mai "maleducato".
Da noi questa diversità ha dato vita a scenette simpatiche.
La prima in Italia. Ad una cena di famiglia Valentina, pensando di essere in Francia, dice per ben due volte: "Basta parlare tutti insieme! Siete rumorosi, uno per uno!" Io avrei voluto scomparire, l'ho presa da una parte e le ho spiegato che in Italia si puo' parlare tutti insieme e non è educato dire alle persone che sono rumorose!!!
In Francia invece il problema opposto. Valentina rientra nella cerchia dei pochi bambini sempre sorridenti, socievoli, che parlano molto (bavard) e anche con un tono di voce abbastanza alto. Penso che si possa collocare ancora sulla soglia francese della bambina educata perchè vedo che resta simpatica a maestri e amichetti di scuola ma ha certi atteggiamenti pericolosi: tipo cantare nell'ora della mensa (pericolosissimo!) oppure sorridere troppo ("Si vede che è italiana!", come se fosse una colpa) oppure ancora non stare mai zitta!
Questo doppio-concetto chiaramente è applicabile anche agli adulti. Un mio collega bretone mi ha detto che in certi alberghi della Bretagna rispondono sempre che non hanno posto anche se ne hanno appena sentono dall'accento che si tratta di italiani. Perchè? Indovinate! Perchè sono troppo rumorosi.
Cosa provi un francese quando si trova ad un ristorante italiano magari il sabato sera con gente sorridente, che gesticola, che parla tutta insieme con bambini che corrono e che parlano a voce alta, boh, non lo sapro' mai (non me lo dicono, per gentilezza). Forse avrà l'impressione di essere sceso in un girone dell'inferno.
Cosa provi un italiano in un ristorante francese dove si mangia parlando poco e sottovoce (certe volte solo per ordinare!!!), beh, forse direbbe "qui è un mortorio!!!"
Io mi sono rassegnata al detto "Paese che vai usanze che trovi" con un quintale di rassegnazione. Non che ci si abitui a tutto. Quando il mese scorso alla créperie sotto casa ho visto e sentito con i miei occhi 2 cuochi (da dietro il bancone) + 2 cameriere + una signora sulla cinquantina alzarsi dal fondo del locale per andare a sgridare tutti uno dopo l'altro 6 bambini dell'età compresa tra i 7 e i 10 anni perchè "parlavano troppo", "facevano rumore" dicendo che non era educato, li' si mi sarei alzata e me ne sarei andata!
Ultimamente nel condominio dove abitiamo noi (popolare, chiaramente) è successa una cosa sconvolgente: appena è uscito un po' di sole anche tutti i bambini che vi abitano sono spuntati come funghi e popolano il giardino condominiale con monopattini, biciclette, grida e RUMORE! I genitori si affacciano dalla finestra chiamando i figli... un pezzo di Napoli a Ferney-Voltaire? Boh, non esageriamo... ma questi brevi momenti di vita mi danno la speranza che un mondo diverso con bambini sia possibile... anche in Francia!!!!
ANOTHER WORLD WITH CHILDREN IS POSSIBLE.. EVEN IN FRANCE!!!!